Progetti
MUSEI VATICANI
PROGETTO DI ALLESTIMENTO DELLA SEZIONE DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO
Città del Vaticano I 2015 -2016
Committente: Musei Vaticani
Curatore: Giandomenico Spinola, Umberto Utro, Alessia Amenta
Progettista: Carola Gentilini
Consulente scientifico per la Museografia: Pier Federico Caliari
In occasione del Giubileo della Misericordia, i curatori dei musei Gregoriano Profano, Gregoriano Egizio e Pio Cristiano hanno proposto alla Direzione dei Musei di realizzare una sezione dedicata al dialogo interreligioso caratterizzata dalla presenza di reperti lapidei riferibili all’escatologia epigrafica islamica, ebraica e cristiana.
Il progetto di allestimento doveva confrontarsi con una location straordinaria (prospiciente i grandi mosaici provenienti dalle terme di Caracalla) quanto complessa, in un punto di snodo verticale tra il museo Gregoriano Profano e il Museo Pio Cristiano, caratterizzato da una dimensione esigua e da uno spazio di risulta tra due grandi matrici circolari. La risposta è stato quella di forzare le geometrie contrapposte delle matrici circolari esistenti e imporre una terza centralità tra esse compresa. Il risultato è stato quello di una tholos circolare formalmente autonoma e capace di imporsi percettivamente, recuperando spazialità in altezza grazie alla copertura a cono ribassato con lucernario centrale. I tre lapidaria sono esposti senza soluzione di continuità ed in simbolica armonia tra di loro.
The new section of Interfaith Dialogue.
On the occasion of the Jubilee of Mercy, the curators of the museums Gregorian Profane, Gregorian Egyptian and Pio Christian proposed to the Directorate of Museums to create a section dedicated to the interfaith dialogue characterized by the presence of stone artifacts related to Islamic, Jewish and Christian epigraphs.
The exhibition set up project had to face with an so extraordinary location (overlooking the great mosaics from the Terme di Caracalla) how complex, at the point of vertical junction between the Gregorian Profane Museum and Pio Christian Museum, characterized by a small size space resulting between two large circular matrices. The answer was to force the opposite geometries of the circular matrices and impose a third centrality between them contained. The result is that of a formally autonomous circular tholos, able to impose itself perceptively, recovering spatiality in height thanks to the very low cone roofs with central skylight. The three lapidary are exposed seamlessly and in symbolic harmony between them.