Tesi di Laurea

 

SINE PRINCIPIO ET FINE. L’ARCHITETTURA DEL CERCHIO. 
Valorizzazione e Musealizzazione del parco archeologico al V miglio dell’Appia Antica

Candidati
Letizia Allegretti, Giulia Di Laus, Alice Mora

Relatore
Pier Federico Caliari

Correlatore
Paolo Conforti

Anno Accademiaco
2017/2018

 

“… un panorama che più si ammira più si dispera di poter descrivere: da una parte l’immensa capitale del mondo antico, dall’altra opposta il bellissimo gruppo dei Colli Albani, ove ai tempi romani biancheggiavano ville più numerose assai di quelle che si vedono ora…”. Queste le parole che venivano scritte all’inizio del XX secolo dall’archeologo inglese Thomas Ashby, in un’epoca in cui i terreni intorno all’Appia Antica erano ancora quelli della campagna romana che per secoli era stata percorsa, ritratta e raccontata da artisti e intellettuali provenienti anche da terre lontane. Oggi, quelle stesse sensazioni, anche se in parte, possono essere vissute nuovamente passeggiando lungo questa via basolata, all’ombra dei suoi pini marittimi. Il nostro progetto si vuole collocare in questo contesto, precisamente al V miglio, ovvero a metà del Parco Archeologico dell’Appia Antica, e strettamente legato al sito della Villa dei Quintili, una delle ville suburbane di epoca imperiale più grandi e importanti della campagna romana. Ad essa la nostra proposta si lega, individuando tre punti di intervento che dialoghino con la villa in maniera diversa, entrandone più o meno direttamente a contatto. Lo studio geometrico compiuto, prendendo come punti generatori alcune centralità della villa, ha fatto sì che i tre elementi venissero definiti nelle loro rispettive tipologie dal luogo stesso in cui sono stati individuati: il primo affacciato su Via Appia Antica, il secondo – l’unico a rapportarsi fisicamente con le rovine del sito archeologico – posto sopra una delle cisterne d’acqua, e il terzo lungo la stessa parete scoscesa su cui si attesta la basis della villa. Tre interventi che si ispirano e sviluppano in modo differente la tipologia a thòlos, così ricorrente lungo l’Appia, studiando le possibili configurazioni di questa entità architettonica. Tre elementi uniti da un disegno di verde e percorsi che vuole integrarsi con il paesaggio esistente, e che per il rapporto che la villa possiede già con il territorio e la natura circostanti risulta essere esso stesso parte fondamentale della nostra ipotesi progettuale.

“… a landscape that is more admired than you despair of being able to describe: on one side the immense capital of the ancient world, on the other the beautiful group of Colli Albani, where in Roman times whitewashed more numerous villas than those seen now … “. These are the words that were written at the beginning of the 20th century by the English archaeologist Thomas Ashby, in an era when the lands around the ‘Appia Antica’ were still those of the Roman countryside that had been crossed for centuries, portrayed and told by artists and intellectuals from even distant lands. Today, those same feelings, even if in part, can be experienced again walking along this paved road, in the shade of its maritime pines. Our project is thought to be placed in this context, precisely at the V Mile, or half of ‘Parco Archeologico dell’Appia Antica’, and closely linked to the site of the ‘Villa dei Quintili’, one of the largest and most important suburban villas of the Roman countryside. To it binds our proposal, identifying three points of intervention which dialogue with the villa in a different way, entering with it, more or less, directly in contact. The geometric study made, taking as generator points some centrality of the villa, has meant that the three elements were defined in their respective types from the place in which they were identified: the first overlooking ‘Via Appia Antica’, the second – the only to physically relate with the ruins of the archaeological site – placed above one of the water tanks, and the third along the same steep wall on which the basis of the villa is attested . Three interventions that are inspired by and develop in a different way, the type of the tholos, so recurrent along the Appia, studying the possible configurations of this architectural entity. Three elements joined by a design of greenery and paths that wants to integrate with the existing landscape, and which appears to be itself a fundamental part of our design hypothesis, for the relationship that the villa already possesses with the surrounding territory and nature.