Progetti
PROGETTO DI ALLESTIMENTO MUSEOGRAFICO PER IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI CLASSE
Classe (Ravenna) I 2009 I Concorso: 2° classificato
Committente: Fondazione Ravenna Antica
Progettisti: Giovanni Bulian, Pier Federico Caliari
con Sandro Pittini, Carola Gentilini, Sara Ghirardini, Samuele Ossola, Michele Di Santis, Fabrizio Fiscaletti, Alessandro Piraccini
Lo spazio destinato all’insediamento museale al termine dei lavori di ristrutturazione si configurerà come un vasto loft, caratterizzato dalla presenza importante di cavedii collocati in posizione centrale, organizzato su tre livelli pavimentali e su tre aree calpestabili suddivise da due coppie di vani scala. Questa configurazione mette in primo piano il “vuoto” dei cavedii che risultano essere a livello percettivo gli elementi principali dello spazio da allestire. A tale considerazione, si affianca l’idea che, una migliore percezione e memorizzazione della struttura narrativa e quindi una efficace presentazione dei contenuti museologici, si dispiega per ambienti dedicati (le sale museali tradizionali).
L’ipotesi di collocare “stanze” attorno ai vuoti centrali, come gli ambienti di una domus, è in effetti considerabile come la prima ipotesi di organizzazione del percorso. Ma tale organizzazione comporterebbe un movimento circolatorio del pubblico attorno al cavedio principale, cosa che in prima battuta può considerarsi anche come un fatto positivo, ma che in prospettiva dell’allestimento del secondo livello, risulta essere non corretto, poiché metà del percorso dovrebbe essere ri-percorso.
Alternativamente, si è scelto quindi di privilegiare una modalità di percorso che permetta di distribuire una sequenza ordinata di ambienti espositivi, “attraversando il vuoto centrale” coinvolgendolo quindi nel programma ostensivo. Ne risulta una impostazione generale organizzata principalmente su una promenade la cui principale percezione è quella di una sequenza di horrea, cioè una serie di “magazzini della storia” raggiungibili attraverso ponti che collegano due ideali banchine separate da un canale (appunto il cavedio centrale). Impostazione che permette di avere una unica galleria di distribuzione, che privilegia l’assetto futuro del museo (su più livelli), e permette nella configurazione attuale di servire a pettine i differenti luoghi dei “punti nodali”, in cui si concentra il dispositivo narrativo, e di avere un percorso di rientro soprattutto connotato da isole di relax e dalla permeabilità verso le sale didattiche. (dalla relazione di progetto)
The space intended for the museum settlement at the end of the renovation work will be configured as a large loft, characterized by the important presence of cavedii located in a central position, organized on three floor levels and on three walkable areas divided by two pairs of stairwells. This configuration highlights the “void” of the shafts which appear to be the main elements of the space to be set up on a perceptual level. This consideration is accompanied by the idea that a better perception and memorization of the narrative structure and therefore an effective presentation of the museological contents, unfolds in dedicated environments (traditional museum rooms).
The hypothesis of placing “rooms” around the central voids, such as the rooms of a domus, is in fact considered the first hypothesis of organization of the path. But this organization would involve a circulatory movement of the public around the main shaft, which in the first instance can also be considered as a positive fact, but which in view of the setting up of the second level, turns out to be incorrect, since half of the path should be re -path.
As an alternative, it was therefore decided to favor a path modality that allows to distribute an ordered sequence of exhibition spaces, “crossing the central void” thus involving it in the ostensive program. The result is a general layout organized mainly on a promenade whose main perception is that of a sequence of horrea, that is a series of “warehouses of history” reachable through bridges that connect two ideal docks separated by a canal (precisely the central shaft). Setting that allows for a single distribution gallery, which favors the future layout of the museum (on multiple levels), and allows in the current configuration to serve as a comb the different places of the “nodal points”, in which the narrative device is concentrated , and to have a return path especially characterized by islands of relaxation and permeability towards the teaching rooms. (from the project report)