Tesi di Laurea

ROMA QUADRATA.
Ridefinizione e tracciatura del Pomerio tra recinto romuleo e progetto domizianeo

 

Autore
Anna Benazzo, Tommaso Delia, Nicolò Petrucci

Relatore
Pier Federico Caliari

Correlatore
Paolo Conforti

Anno Accademico
2016/2017

 

 

Il progetto prende le mosse dagli studi condotti da A. Carandini sulla fondazione della città e sui riti che l’hanno accompagnata; si è indagato in particolare il Pomerio, riconosciuto dagli antichi come l’elemento fondamentale nella nascita della città, poiché la elevava a creazione armonica all’ordine celeste, in quanto benedetta da Giove. Si è osservato come, nell’architettura romana vi sia la tendenza a lavorare per piani, regolarizzando la topografia naturale, a creare superfici su cui si elevano le architetture vere e proprie, ad esempio nell’architettura dei santuari, come quello di Ercole Vincitore a Tivoli. Lo studio della fase domizianea del Palatino ha mostrato come sotto l’ultimo dei Flavi sia stato concepito un progetto che unificò tutto il monte in una sola grande architettura, fatta di parti (i tre grandi complessi della Domus Augustana, Domus Tiberiana e Vigna Barberini, configurati come piattaforme sostruite) legate però da relazioni formali molto strette nell’impianto, unificate nella scansione delle quote, sopratutto orientate secondo il tracciato del Pomerium romuleo, a formare l’immagine di una enorme acropoli sostruita alla quota dei palazzi secondo la forma della prima Urbs inaugurata, degna sede di un imperatore divinizzato, in un esplicito richiamo al mitico fondatore. Il nostro progetto ha assunto come obiettivo quello di riportare il Palatino a questa configurazione, intervenendo lungo il tracciato del Pomerium nella sua definizione domizianea, attraverso la ricostruzione del basamento sostruttivo di quelle architetture di epoca imperiale che contribuivano a rendere il monte un grande piano di forma pomeriale elevato alla quota dei Palazzi imperiali. Si è intervenuto in particolare nei vertici di questa figura, ritenendo che per rendere di nuovo visibile la forma quadrangolare del monte fosse innanzitutto necessario ricostruirne gli spigoli. In ogni angolo si è riproposta la volumetria originaria delle architetture antiche, per ospitare funzioni museali, servizi, ed elementi di collegamento al fine di rendere percorribile tutta la base del colle. Sono stati utilizzati i materiali antichi ma un linguaggio contemporaneo al fine di rendere distinguibili gli interventi dall’esistente.

The project starts from the studies led by A.Carandini on the foundation of Rome and the rites that were made on the fatal day of 21st of April, 753 b.C; especially, the attention has been directed towards the Pomerium, the sacred precinct that gave the city founded on the Palatine Hill its divine status. It was noted that Roman architecture works by creating artificial platforms onto which erect architectures. The study conducted on the Flavian phase of the Palatine, demonstrates that under Domitian the Hill was shaped according to an architectural project encompassing the whole of its extension, made by three main platforms oriented according to the Pomerium of Romulus, to give the image of an acropolis shaped as the form of the first city. The project aims to give again the Palatine its quadrangular shape by reconstructing the basement of the main architectures of the imperial period, in particular in the angles of the Pomerium. The new buildings are characterized by contemporary form but also by the use of ancient materials.