Progetti
Programma di riqualificazione del complesso di edifici e impianti sportivi denominato “Circolo Montecitorio”
PROGETTO DI MANUTENZIONE ORDINARIA, STRAORDINARIA E DI RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO DELL’EDIFICIO DENOMINATO “PALAZZINA EX AFRICA”
Roma, 2005 – 2008
Committente: Circolo Sportivo Montecitorio Spa
Progettista: Pier Federico Caliari con Carola Gentilini
Render: Gabriele Rolfi
Costruita presumibilmente negli anni tra il 1936 ed il 1939, la Palazzina Ex Africa, è, sotto la cro-sta edilizia realizzata negli anni Sessanta, un edificio di interesse storico monumentale legato in modo estremamente chiaro all’esperienza dell’architettura razionalista italiana. Progettata da una mano attenta e da un pensie-ro classico (l’autore del progetto è, stando alla documentazione in possesso, al momento attuale, ignoto), la Palazzina è protagonista di un caso veramente unico di damnatio memo-riae.
A fronte di una configurazione originaria piena-mente riconducibile all’interno dei codici espres-sivi del Movimento Moderno, l’edificio viene completamente trasfigurato mediante un’opera-zione di trasformazione dell’immagine, forse dovuta ad un intento forzatamente iconoclasta, che ha portato, attraverso un lungo e inesorabile declino, all’attuale condizione estetica, carat-terizzata da un’assenza sostanziale di qualità. Se la collocazione temporale della sua origine è esatta, la palazzina compirebbe, in questi giorni la soglia dei settant’anni. Una considerazione forse non del tutto di poco conto, che ci porta a credere che il progetto di riqualificazione della sua immagine e del suo ruolo all’interno degli edifici e delle strutture del Circolo, debba esse-re innanzitutto un progetto di riqualificazione storica, di restauro del moderno, e soprattutto, di restituzione del suo DNA originario, inteso come valore intrinseco da trasformare in plusvalore di immagine e di prestigio per l’istituzione che rap-presenta.
La strategia di lavoro è quella dell’individuazione del palinsesto, cioè la ricostruzione e restituzio-ne di tutti gli elementi che hanno concorso alla qualificazione architettonica del manufatto nel corso dei sette decenni della sua vita. Così, non solo parti originarie, ma anche ciò che appartie-ne alla storia dei decenni successivi, rientra nella valutazione e nella selezione degli elemen-ti che questa architettura dovrà esibire dentro e fuori di sè.
Presumably built in the years between 1936 and 1939, the Palazzina Ex Africa is, under the building cross built in the 1960s, a building of historical and monumental interest linked in an extremely clear way to the experience of Italian rationalist architecture. Designed by a careful hand and a classic thought (the author of the project is, according to the documentation in possession, at the present time, unknown), the Palazzina is the protagonist of a truly unique case of damnatio memo-riae.
Faced with an original configuration that can be fully traced back to the expressive codes of the Modern Movement, the building is completely transfigured by means of an image transformation operation, perhaps due to a forcibly iconoclastic intent, which has brought, through a long and inexorable decline, to the current aesthetic condition, characterized by a substantial absence of quality. If the temporal location of its origin is correct, the building would, in these days, reach the threshold of seventy years. A consideration perhaps not entirely of little importance, which leads us to believe that the redevelopment project of its image and its role within the buildings and structures of the Club, must first of all be a project of historical redevelopment, of restoration of the modern, and above all, of restitution of its original DNA, understood as an intrinsic value to be transformed into surplus value of image and prestige for the institution it represents.
The working strategy is that of identifying the schedule, that is, the reconstruction and restoration of all the elements that have contributed to the architectural qualification of the building during the seven decades of its life. Thus, not only original parts, but also what belongs to the history of the following decades, is part of the evaluation and selection of the elements that this architecture will have to exhibit inside and outside itself.