Progetti

MUSEI VATICANI – MUSEO EGIZIO DI TORINO
ALLESTIMENTO DEL VATICAN COFFIN PROJECT
Torino I 2014 – 2015. Inaugurazione 30 Marzo 2015

Committente: Musei Vaticani – Museo Egizio di Torino
Curatore: Alessia Amenta, Christian Greco
Progettista: Carola Gentilini                      Consulente scientifico per la Museografia: Pier Federico Caliari

 

La curatrice del Museo Gregoriano Egizio, Dott.ssa Alessia Amenta, ci chiese di elaborare una proposta per la presentazione di un importante progetto scientifico di restauro finanziato dai Musei Vaticani, da esporre in occasione dell’inaugurazione del grande Museo Egizio di Torino il 30 Marzo 2015.
La location, messa a disposizione dal Direttore del ME, una galleria sospesa sopra l’ingresso alle sale espositive, era molto interessante sotto il profilo architettonico, ma come spesso accade, il costo delle opere allestitive non era stato previsto e la comunicazione scientifica del progetto era totalmente priva di copertura economica. Gli stessi Musei Vaticani fornivano solo i contenuti, ma nessun contributo finanziario. L’idea è quindi stata quella di realizzare un unico artefatto comunicativo bidimensionale lungo quanto la galleria (quaranta mt) utilizzando un sistema allestitivo denominato Cover Up, chiedendo all’azienda Gi Planet di Padova, produttrice del sistema e già nostra partner al Salone Nautico di Genova, di essere sponsor tecnico dell’evento. L’azienda accettò e l’allestimento, come lo avevamo ideato – stampato tutto su tessuto senza soluzione di continuità grafica – fu realizzato in tempi brevissimi e finito il giorno prima dell’inaugurazione.
The curator of the Gregorian Egyptian Museum, Alessia Amenta, asked us to draw up a proposal for the presentation of a major scientific restoration project funded from the Vatican Museums, to be displayed in the occasion of the opening of the great Egyptian Museum of Turin, on 30 March 2015. The location, made available by Director of ME, , Christian Greco, a suspended gallery over the entrance to the exhibition halls, was very interesting in terms of architecture, but as often happens, exhibition set up work aimed at the scientific project communication was totally lacking economic hedging. The same Vatican Museums only provided the content but no financial contribution.
The idea then was to create a single two-dimensional communicative artifact as long as the gallery (fourty meters) using a construction fabric system well-known as Cover Up, asking the company Gi Planet of Padua (the manufacturer of the system, already our partners in the exhibition of Genoa Boat Show), to be technical sponsor and partner. The company agreed and the setting up, as we had planned – all printed on fabric seamless graphic continuity – was built very quickly and ended the day before the opening.